Sistema di analisi di composizione superficiale e stratigrafica dei beni culturali tramite “Proton Induced X-ray Emission” (PIXE).

La tecnica PIXE consente misure totalmente non invasive e non distruttive del reperto (senza preparazioni, prelievi di campioni, surriscaldamento o caricamento). Prevede indagini multi-elementali rapide e fornisce informazioni quantitative con alta sensibilità (ppm). Può essere applicata simultaneamente ad altre tecniche di Ion Beam Analisys che forniscono informazioni complementari.

  • Acceleratore di protoni di bassa e media energia
  • Rivelatore RX caratteristici emessi dal reperto
  • Sistema di movimentazione del manufatto
  • Dosimetri
  • Software di gestione dei parametri sperimentali, di acquisizione dei segnali, di elaborazione dati e spettri.

Nell'ambito del progetto COBRA è stato sviluppato il Dimostratore PIXE basato su acceleratore di protoni


Monia Vadrucci

monia.vadrucci@enea.it

     Le principali applicazioni sono volte alla comprensione:

    •   dei materiali

    •  della tecnologia produttiva

    •  dei fenomeni di degrado.


    antichi manoscritti miniati e terracotte invetriate; dipinti su tavola o tela; disegni e manufatti in pietra semi-preziosa; manufatti d’oro/dorati; accessori metallici.

    1) M. Vadrucci, M. Chiari , et al., “A new small-footprint external-beam PIXE facility for cultural heritage applications using pulsed proton beams”. 2) M. Vadrucci, M. Chiari, A. Gorghinian, V. Lazic, R. Fantoni, A. Mazzinghi, C. Ruberto, “Analysis of Roman Imperial coins by combined PIXE, -XRF and LIBS techniques”.

    L. Picardi (luigi.picardi@enea.it)


    Frascati

    • Reperti dalla collezione di Palazzo Altemps;
    • Reperti dalla Necropoli etrusca di Tarquinia.

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